È l’odio.
Un’emozione che fa parte del patrimonio genetico in quanto esseri umani.
È dentro di noi, latente, quieto, come addormentato. Ma c’è.
Di solito viene risvegliato da uno strappo, da una ferita.
Non ha mai un’origine non violenta. Si alimenta di se stesso e se alimentato cresce a dismisura, provocando lacerazioni e ferite ancora più profonde di quelle che lo hanno inizialmente scatenato.